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Le domande più frequenti dei Pazienti

 

A. Verlicchi, T. Ius

 

Posso espormi al sole?
Nei primi mesi dopo l’intervento chirurgico la cicatrice dovrebbe rimanere protetta dal sole. Se l’esposizione è inevitabile, è opportuno utilizzare delle creme a schermo totale (sunblock).

Quando posso fare il primo shampoo?
Non ci sono particolari limitazioni. Già in seconda giornata è possibile sottoporsi a doccia con lavaggio dei capelli. Se la medicazione applicata non è di quelle “impermeabili”, basterà sostituirla poi con garze sterili.

Devo evitare di ricevere colpi in testa?
La protesi in idrossiapatite al momento dell’impianto è assai fragile. Solo successivamente, una volta avvenuta la colonizzazione da parte degli osteoblasti, il manufatto diventerà più resistente ed avrà un comportamento biofisico simile a quello dell’osso.
Solitamente si sostiene che per 6-8 mesi i traumi al capo sono da evitare. Prudenzialmente è consigliato estendere questa precauzione all’anno.

Ho accidentalmente sbattuto la testa contro una superficie dura. Devo preoccuparmi?
Dipende tutto dall’entità del trauma. Per la valutazione neurologica valgono gli stessi parametri in uso nelle linee guida del traumatizzato cranico.
Diverso è il discorso per la protesi cranica in idrossiapatite. Se all’ispezione non si rilevano contusioni dei tessuti molli, avvallamenti oppure se al tatto la cranioplastica non appare mobilizzabile o dislocata non vi è nulla di cui preoccuparsi. In caso contrario occorre consultare prontamente il chirurgo che procederà agli accertamenti diagnostici più opportuni ( Rx cranio e/o TC encefalo).
Da ricordare che se la protesi è interessata da una frattura lineare avrà lo stesso comportamento di una qualsiasi altra frattura interessante la teca cranica. Tale evenienza è già stata segnalata in letteratura.

Posso fare sport?
Per un ragionevole lasso di tempo, verosimilmente non inferiore all’anno, saranno da evitare tutte le pratiche sportive a rischio di determinare traumi cranici.

Quanto dura la convalescenza?
È assolutamente individuale, dipende dallo stato clinico preesistente e dal tipo di intervento chirurgico subito contemporaneamente alla cranioplastica. Infatti, si va da persone in pieno e totale benessere, già potenzialmente dimissibili il giorno successivo all’intervento, a soggetti in stato vegetativo.

Posso dormire appoggiando la testa sul lato della cranioplastica?
Si parte dal presupposto che la cranioplastica sia stata adeguatamente fissata così da risultare solidale con il resto della calotta cranica.
È quindi possibile appoggiare la testa sul cuscino senza limitazioni di lato.

Quando saranno sfilati i punti di sutura?
Dipende dal tipo di sutura realizzata dal chirurgo. Se i punti sono intradermici possono anche essere a permanenza. Se esterni, solitamente si sfilano in settima giornata. Se invece si tratta di una apertura di una precedente cicatrice, abitualmente rimangono a dimora qualche giorno in più.

La ferita va medicata?
Anche questo dipende dal tipo di bendaggio effettuato dal chirurgo. In alcuni casi la benda viene rimossa lo stesso giorno in cui si sfilano anche i punti di sutura, in altri, le medicazioni, nell’arco della settimana, possono essere invece più d’una.

La garza della ferita chirurgica si è macchiata, cosa debbo fare?
Ogni impregnazione della medicazione sopra la ferita va segnalata al medico. Parimenti vanno segnalate variazioni di colore della cute soprastante la protesi, fluttuazioni o imbibizioni dei tessuti molli.

Il posizionamento della protesi può avvenire anche in anestesia locale?
In casi particolari l’intervento può essere eseguito in anestesia locale.
In presenza di problemi internistici che determinano un alto rischio anestesiologico o per piccoli difetti ossei della volta cranica, in cui la procedura chirurgica può essere assai veloce e scarsamente invasiva.

Posso migliorare l’evoluzione cicatriziale?
Una volta rimossi i punti di sutura o, comunque, dopo l’ottava-decima giornata, si può favorire una cicatrizzazione migliore massaggiando da un estremo all’altro la ferita chirurgica, in modo lineare, come per un linfodrenaggio, evitando i movimenti circolari.
Alcuni chirurghi plastici consigliano di associare l’uso di una crema tipo Sameplast (è pura glicerina e viene utilizzata come emoliente).

A quali controlli dovrò sottopormi dopo l’intervento di cranioplastica?
Dopo l’intervento di cranioplastica sarà il chirurgo stesso a programmare tutto l’iter clinico-neuroradiologico.
Non esistono ancora protocolli standardizzati dei controlli TC encefalici successivi all’impianto della protesi.
Si sta delineando, comunque, il suggerimento di eseguire un primo controllo TC encefalico, anche con risoluzione per osso, a circa un mese dall’impianto. Le successive verifiche verranno effettuate poi a 6, 12, 24 mesi.
Esami strumentali aggiuntivi (quali RM, SPECT, ecc.) saranno consigliati, caso per caso, dallo stesso chirurgo.

Posso farmi la tinta ai capelli ed asciugarli sotto il casco?
Conviene attendere di aver ottenuto una consolidazione ottimale della ferita chirurgica. Ma dopo un paio di settimane non vi è alcuna limitazione. Si consiglia, comunque, l’uso di coloranti naturali. Questo non legato alla protesi in sé, ma come prassi generale.

Posso indossare il casco da motociclista?
Non esiste alcuna limitazione in tal senso. Anzi, è d’obbligo.

Soffro di dermatite allergica del cuoio capelluto, vi sono problemi per l’impianto della cranioplastica?
Fino ad ora non sono mai stati segnalati casi di reazioni allergiche dopo impianto di cranioplastica in idrossiapatite.

Posso recarmi in piscina ed indossare la cuffia da bagno?
Una modesta azione contenitiva, quale quella della cuffia da piscina, è ininfluente sulla protesi cranica. Quindi, nessuna particolare limitazione.

Vi sono rischi relativi alla procedura chirurgica?
Si tratta di una chirurgia assai semplice, ma non banale. Oltre ai rischi generici legati a qualsiasi intervento chirurgico (anestesia, ematomi, infezioni, ecc.) sussistono i rischi e le complicanze tipici in questo tipo di chirurgia, quali la fistola liquorale, e quelli legati all’eventuale tempo chirurgico di accompagnamento, ad esempio, per l’asportazione di un tumore endocranico.

La cranioplastica in idrossiapatite può realizzarsi anche nei bambini?
Sono stati descritti casi di impianto di cranioplastica su misura in idrossiapatite in bambini con età superiore ai 10 anni. Infatti, dopo tale età le modificazioni volumetriche del neuro-cranio sono assai modeste. Non vi sono sufficienti esperienze per quanto riguarda invece il possibile utilizzo anche nelle craniostenosi.

Vi sono particolari aree cranio-facciali problematiche per la realizzazione di un manufatto su misura in idrossiapatite a porosità programmata?
Vanno tenuti presenti i tre principali limiti di questo tipo di lavorazione della idrossiapatite:
- non si possono realizzare doppie camere (come nei seni paranasali),
- non si possono realizzare incroci perpendicolari (angoli acuti o retti),
- non si possono realizzare spessori troppo sottili (simili alla lamina papiracea, tanto per intenderci).
Quindi, zone come il tetto delle orbite o le celle del seno frontale non sono “mimabili” dalla cranioplastica su misura in idrossiapatite. Anche la squama temporale, a livello dello pterion, solitamente è abbastanza sottile. Anche in questo caso lo spessore dell’eventuale cranioplastica deve superare quello naturale in quanto la resistenza iniziale del manufatto è nettamente inferiore a quella dell’osso. La cranioplastica sotto un certo spessore si frantumerebbe già alla prime manipolazioni chirurgiche. Vi è da dire che un maggior spessore a livello del muscolo temporale alle volte è auspicabile in quanto supplisce alla possibile mancanza di trofismo post-chirurgico del muscolo stesso.

È possibile il rigetto?
Data la natura del manufatto, idrossiapatite appunto, un minerale comunissimo in natura, il problema del rigetto non si pone. L’idrossiapatite si trova nelle ossa e nei denti dei vertebrati rispettivamente nel 65% e nel 98%. L’idrossiapatite ceramica utilizzata per le cranioplastiche su misura, come composizione chimica e struttura cristallina, è da considerarsi equivalente della sostanza ossea naturale.

Posso prendere l’aereo?
Non esiste nessuna limitazione di viaggio, sia che avvenga in aereo o con altro mezzo. Inoltre, nessuna limitazione a recarsi a quote elevate, come nell’alpinismo.
Non vi è invece ancora sufficiente esperienza per quanto riguarda la pratica delle immersioni subacquee. In linea generale si può ipotizzare che la pratica subacquea dovrebbe limitarsi, nel primo anno dopo l’impianto, ad una profondità non superiore ai 10 metri (ricordiamo che la pressione dell’acqua è pari ad 1 atmosfera ogni 10 metri di profondità, a cui bisogna sommare 1 atmosfera data dall’aria al livello del mare).
In definitiva, si può tornare alla vita abituale, consci però di essere portatori di una cranioplastica. Anche se, in definitiva, gli eventuali impedimenti vanno ricercati più nello stato di salute generale che nel fatto di essere portatori di protesi cranica in idrossiapatite.

 

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